Meleto di Saludecio

dista 6,2 km
Un antico insediamento, che conserva il fascino delle sue origini medievali, con mura suggestive e una storia legata alla difesa del territorio.

Il castello di Meleto si trova nella parte più a sud di Saludecio e confina con i comuni di Montegridolfo e di Mondaino ed è un piccolo borgo fortificato distante alcuni chilometri da Saludecio e immerso fra gli olivi. Il paese si affaccia sulle vallate del Tavollo e del Foglia e da esso si può ammirare uno splendido panorama, con la riviera sullo sfondo e per questo viene chiamato Balcone sull’Adriatico.

STORIA: L’origine del luogo risale al VI secolo D.C., quando proliferarono tanti piccoli insediamenti, nati in seguito alla caduta dell’Impero romano d’Occidente e, soprattutto, durante la guerra greco-gotica, per fortificare gli insediamenti di crinale. L’impianto, tuttavia, risale al periodo comunale, durante il quale il castello, acquistata importanza, fu conteso fra il comune di Rimini e la Santa Sede. Il censimento, ordinato nel 1371 dal cardinal Angelico, legato di Romagna, ci informa che il castello contava venticinque fumantes (unità tributaria) e che la sua chiesa, intitolata a Santa Maria, era soggetta alla pieve di Saludecio. Nel XV secolo passò ai Montefeltro, poi allo Stato della Chiesa; successivamente, fece parte del territorio di Mondaino, a cui è più vicino, per diventare comune “appodiato” di Saludecio nel XIX secolo.

COSA VEDERE: Il castello, per le sue peculiarità storiche e architettoniche, si qualifica oggi come un caratteristico borgo murato, il cui impianto urbanistico e la cinta muraria, pur privi della porta urbica, demolita nell’immediato dopoguerra, conservano intatti i loro elementi originari. La via principale conduce alla restaurata chiesa settecentesca, di proprietà comunale e recentemente restaurata; dal restauro dell’antica chiesa è stata ricavata una sala polivalente. Fra le altre cose più significative vi sono da segnalare il Palazzo priorale, con le suggestive grotte ipogee, un concio in pietra arenaria che reca la scritta Die XII Maii 1563 e alcuni edifici che conservano gli originali portali in cotto a tutto sesto e le finestre con davanzale in mattoni modanati.

Costituito da poche case e da un castello, il borghetto d’impianto longobardo, è ben conservato e molto amato da attori e compagnie teatrali locali che qui inscenano numerosi spettacoli dal vivo.

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