Montefiore Conca

dista 18 km

Uno dei castelli più maestosi della signoria dei Malatesta, con una rocca imponente che domina la valle e regala panorami unici sull’Adriatico.

STORIA: La prima documentazione risale al 1136, quando Papa Innocenzo II dichiara che la chiesa di Montefiore, dedicata a San Paolo era sotto la protezione apostolica. Nel 1320, papa Giovanni XXII cedette Montefiore ai Malatesta. Nel 1371 furono censite le aree delle Marche e della Romagna, ciò permise di sapere che la popolazione di Montefiore ascendeva a 160 focolari. Nel 1372 il controllo della signoria passò a Galeotto che poi lo darà al figlio Galeotto Belfiore (soprannominato con questo aggettivo per essere nato nella rocca di Montefiore). Dopo la morte di Galeotto Belfiore (a 23 anni per un’epidemia) successe Carlo detto il Catone, che sosteneva la Chiesa durante lo scisma d’Occidente. Morto anche Carlo nel 1429, gli succedette il nipote Roberto detto il Beato. Dopo la morte di Roberto (a 21 anni) subentrò il fratello Sigismondo Malatesta, che donò al suo territorio cultura, arte e prosperità. Poi, l’inimicizia col papa, lo portò alla scomunica e alla sottrazione dei suoi territori, fra cui Montefiore.

Dal 1500 al 1503 fu sotto il dominio di Cesare Borgia; nei due anni successivi, fu governato dalla Repubblica di Venezia. Dal 1506 al 1514 fu sotto la Santa Sede, nel 1797, entrò a far parte della Repubblica Cisalpina e, nel 1815, venne inglobato dal Regno italico di Napoleone. Dopo il Congresso di Vienna tornò un possedimento della Santa Sede, inserita nella Legazione apostolica di Forlì e, dopo la Seconda guerra d’Indipendenza (aprile-luglio 1859,) entrò a far parte del Regno di Sardegna che, nel 1861, divenne Regno d’Italia.

Nel 1863, gli venne cambiato il nome in Montefiorito e, solo nel 1917, venne rinominato Montefiore, su proposta di don Paolo Palmerini. La tradizione fa risalire tale toponimo a un’antica famiglia ebrea della zona, anche se l’ipotesi più accreditata è che sia stato il nome del paese a ispirare quello della famiglia.

Montefiore è la capitale medievale della vallata del Conca e uno dei paesi della signoria dei Malatesta più integri e affascinanti. C’è la rocca imponente, con le sue linee severe che si scorgono sin dal mare, i boschi e le campagne che circondano il centro storico, le sue botteghe di artigiani, i suoi antichi rituali, la vista dei monti dell’Appennino e di tutta la costa romagnola: tutto contribuisce a creare una situazione speciale, dove storia e natura hanno trovato un ottimo equilibrio.

COSA VEDERE:

All’interno delle vecchie mura, si possono ammirare la cappella dell’ospedale del Pozzo, la chiesa di San Paolo, il grazioso teatro ottocentesco.
Suggestive manifestazioni notturne vengono organizzate nelle serate estive e, attorno al castello, ci sono numerosi ristorantini.

Rocca malatestiana
È il più potente simbolo del potere malatestiano di tutta la valle del Conca, forse il più singolare della Signoria e le sue geometrie offrono davvero scorci unici. Dal terrazzo più alto si vedono i monti dell’Appennino marchigiano e la repubblica di San Marino.

Chiesa di San Paolo XIV sec.
 La facciata con il portale e gli altri paramenti esterni denotano caratteristiche chiaramente trecentesche. All’interno un crocefisso ligneo della scuola riminese del ‘300, un affresco della Madonna con Bambino e angelo di Bernardino Dolci (sec. XV) e la pala della Madonna della Misericordia di Luzio Dolci (sec. XVI).

La porta Curina (1300 – 1400) dà l’accesso al borgo fortificato.

La cinta muraria: le mura cingono tutto il borgo e la strada che le costeggia. Nei pressi di porta Nova si sale verso il parco (accessibile anche da sotto la rocca), che costituisce uno degli spazi verdi più spettacolari della Romagna.

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