Fiorenzuola di Focara
dista 15,6 km
Affacciato sul blu dell’Adriatico, questo castello medievale era un importante punto di controllo lungo la costa e oggi è un suggestivo luogo di storia e natura.
STORIA: Già nel XIII secolo A.C., all’epoca della navigazione greca in Adriatico, in corrispondenza della foce del piccolo rio Vallugola, esisteva un approdo che permetteva ai navigatori di risalire l’Adriatico e giungere nelle sue estreme coste settentrionali. L’approdo rimase prezioso per secoli: anche i greci, provenienti dalla Dalmazia e da Ancona, lo utilizzavano per raggiungere la colonia di Adria. Fiorenzuola di Focara sorse tra il X e il XIII secolo, come borgo medievale, forse su un precedente insediamento romano.
La scelta di edificare un centro abitato in questo luogo è dovuta alla posizione strategica su uno dei pochissimi promontori dell’Adriatico settentrionale (l’unico, da Trieste ad Ancona); il termine Focara, infatti, deriva dai fuochi, che anticamente venivano accesi sul punto più alto del monte, come punto di orientamento visibile per i naviganti.
Fiorenzuola e il suo castrum furono parte di quel sistema difensivo (composto anche da Casteldimezzo, Gradara e Granarola), edificato fra il X e il XII secolo e volto al controllo del confine fra la curia ravennate e quella pesarese, e successivamente fra i Malatesta di Rimini e quelli di Pesaro.
Fin dal 1500, gli abitanti di Fiorenzuola si dedicavano, oltre che all’agricoltura, anche alla lavorazione delle pietre della falesia.
Nel sec. XVII, l’antico approdo alla foce del piccolo rio Vallugola smise di essere frequentato, probabilmente, a causa delle frane che lo avevano rovinato.
Nel 1800 quest’attività era così proficua, che richiamava lavoratori da terre vicine e, nel 1919, venne fondata una cooperativa di lavoratori, che aveva commesse da tutta Italia: le pietre venivano raccolte alla base della rupe, sulla spiaggia e lavorate direttamente con lo scalpello, per formare conci per la lastricatura di strade e piazze.
COSA VEDERE: All’ingresso del borgo di Focara, si trova la porta d’accesso che ricorda che da qui è passato il sommo poeta Dante Alighieri, che a questo piccolo borgo, quasi dimenticato, ha dedicato alcuni versi nella sua Divina Commedia: sopra alla porta urbica, è stata posta una lapide, per in cui si esprime la gratitudine degli abitanti nei confronti di Dante Alighieri, che recita:
Quel traditor che vede pur con l’uno,
e tien la terra che tale qui meco
vorrebbe di vedere esser digiuno,
farà venirli a parlamento seco;
poi farà sì, ch’al vento di Focara
non sarà lor mestier voto né preco
(Canto XXVIII dell’Inferno, vv. 85-90, Divina Commedia).
[Quel traditore (Malatestino da Rimini, detto “il Guercio, perché vede con un occhio solo, che “vede pur con l’uno” ed è Signore di Rimini ed era il fratellastro di Gianciotto e Paolo), che Curione (che a Rimini commise il peccato, per cui sta scontando la pena all’inferno) vorrebbe non aver mai visto, li farà venire a parlare con lui, poi li farà uccidere e così non avranno più bisogno di voti, né di preghiere, per sfuggire al pericoloso vento, che soffia a Focara.]
Il centro storico di Fiorenzuola di Focara si presenta come un piccolo labirinto di strette viuzze e vicoletti, che girano intorno all’unica piazzetta del paese. Tra le sue strade, si respira forte ancora l’impronta medievale, come nei resti dell’antica cinta muraria, che un tempo proteggeva il borgo con i suoi cinque bastioni, di cui oggi ne restano solo tre. Questo camminamento è stato da qualche tempo ristrutturato ed è definito attualmente Sentiero dell’Amore: percorrerlo conduce ad un punto, in cui è possibile godere di un panorama davvero suggestivo su tutta la falesia, che scende a picco nel mare. Merita una visita l’antica chiesa di Sant’Andrea, la cui struttura vanta antichissime origini, che risalgono circa al 1200. Oggi, resta visibile soltanto il campanile, con il suggestivo orologio ancora funzionante, che con i suoi rintocchi segna il tempo, che in questo luogo antico e silenzioso, sembra scorrere ancora più lentamente.
Fiorenzuola di Focara è nota ai turisti, soprattutto, per il suo meraviglioso tratto di spiaggia sulla costa, completamente incontaminato e per la caratteristica bellezza selvaggia. Un paradiso collegato al borgo, tramite un sentiero da percorrere a piedi che in 20 minuti conduce fino al mare, permettendo di godere, per tutta la discesa, di una natura incontaminata e un panorama senza eguali.
La spiaggia di Fiorenzuola è completamente libera, non godendo di alcun servizio. Un luogo unico, perfetto per chi è in cerca di un rifugio, un posto dove ristorarsi lontano dal caos e dalle spiagge affollate della riviera romagnola. Dalla spiaggia, lo sguardo si posa sulla possente falesia, con le sue ripide coste, fino ad arrivare in alto, dove si scorge l’intero abitato di Fiorenzuola di Focara.